Causa contro Comune di Arezzo

Il 28 settembre 1990, a seguito del rinvenimento del Contratto di Deposito e, constatato lo stato di  degrado nel quale si trovava ed era custodito l’Archivio Vasari presso il locali di Casa Vasari, con atto di citazione al Tribunale di Arezzo, il Conte Giovanni Festari Rasponi Spinelli chiede ufficialmente al Comune di Arezzo la restituzione del Bene.

Le Filze dell’Archivio Vasari erano custodite in una piccola stanza di Casa Vasari, in prossimità di uno scaldabagno, senza nessun tipo di precauzione se non qualche trappola per i topi.

E’ l’inizio della lunga guerra legale inerente la proprietà dell’Archivio Vasari che, nonostante la Sentenza dell’anno 2000, pronunciata della Corte di Appello di Firenze condanni definitivamente il comune di Arezzo alla restituzione del Bene, tuttora continua senza sosta.

Ancora nel 2008 infatti, otto anni dopo la Sentenza del marzo 2000 pronunciata dalla Corte d’Appello di Firenze che sanciva la restituzione dell’Archivio Vasari alla Famiglia Festari Rasponi Spinelli a causa dell’incuria nella conservazione, le Carte Vasari continuavano ad essere mal conservate, come documenta la comunicazione dell’allora Soprintendente dott. Antonio Dentoni Litta.


Richiesta per il Trasferimento dell’Archivio Vasari in nuovi locali

In data 14 aprile 2008 il Soprintendente dott. Antonio Dentoni Litta, chiedeva esplicitamente, al Soprintendente per i Beni Architettonici, di “voler procedere quanto prima allo spostamento delle Carte Vasari, dal vano in cui esse sono attualmente custodite, in casseforti, nei locali ubicati al primo piano.”

E di seguito aggiungeva “non più procastinabile il miglioramento delle condizioni di conservazione“.

Comunicazione del Soprintendente dott. Antonio Dentoni Litta

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