Deposito dell’Archivio Vasari

Nel 1921 il Conte Luciano Rasponi Spinelli, al fine di agevolare lo studio e la diffusione a favore di tutta la collettività delle preziose Carte contenute nell’Archivio di Giorgio Vasari, consegnò 31 Filze dell’Archivio in deposito perpetuo al Comune di Arezzo,  con la clausola però “che esso dovesse essere adeguatamente conservato nella casa di Vasari”, da poco adattata a Museo, pena la restituzione, in caso di “deterioramento e incuria”.

Le altre 3 Filze dell’Archivio Vasari (in totale 34 Filze Notificate nel 1917) rimasero inglobate con tutto il vasto Archivio Rasponi Spinelli, composto da oltre 150.000 documenti, custodite nella Villa di Murlo a San Casciano Val di Pesa che, nell’anno 1980, fu profanata durante il corso di un vero e proprio saccheggio.

Contratto di Deposito del Nobil Uomo Conte Luciano Rasponi Pinelli
“rimane di proprietà del Conte Luciano Rasponi Spinelli e suoi eredi”

La Clausola del Contratto

Il Contratto di Deposito citava espressamente la clausolache esso dovesse essere adeguatamente conservato nella casa di Vasari”, da poco adattata a Museo, pena la restituzione, in caso di “deterioramento e incuria”.

La Clausola: “Qualora le carte componenti l’Archivio venissero a deteriorarsi per incuria di chi le ha in custodia”

Qualora le carte componenti l’Archivio venissero a deteriorarsi per incuria di chi le ha in custodia, il Nobil Uomo Conte Luciano Rasponi Spinelli e suoi eredi avranno diritto di ritirare il deposito“.

“dovrà essere a disposizione degli studiosi per la visione e la lettura e copia”

Tale clausola sarà considerata elemento essenziale dalla Corte d’Appello di Firenze, nella Sentenza del marzo 2000, che sancirà la restituzione dell’Archivio Vasari alla Famiglia dei Conti Festari Rasponi Spinelli, nonché al risarcimento del danno a carico del Comune di Arezzo, per lo smarrimento di importanti manoscritti.


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